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Welcome to Marche

I Germanici (Ottoni)

informazioni

La storia delle Marche a cura del:

Prof. Federico Uncini

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Si ringrazia Paolo Marini per la collaborazione fotografica.

 



La rinascenza carolingia era stata per l'Europa una falsa partenza, presto stroncata dalle rinnovate invasioni barbariche; la rinascita del secolo X, fondata su solide basi materiali e sull'accresciuta e diffusa capacità dei popoli di resistere alle aggressioni da oriente, innescò invece un processo organico di crescita, destinato a durare per secoli senza soluzione di continuità.  

In Germania Ottone I di Sassonia(a.936-973) utilizzò le aumentate risorse materiali e morali del paese per rafforzare lo stato, respingere le incursioni degli Ungari e degli Slavi, spostare verso oriente i confini del regno e mettere l'Europa cristiana al riparo da ulteriori attacchi. L’imperatore Ottone I nell’inverno del 963 pose fine all’assedio di S.Leo e catturò Berengario II.

Nello stesso anno conquistò il ducato di Spoleto rimasto in mano al marchese Teobaldo. Il successore Ottone II (a.973-983), respinte le innovate offensive dei Danesi e degli Slavi, riprese la politica paterna di conquista dell' Italia meridionale,ma fu pesantemente sconfitto a Stilo di Calabria dalle forze dell'emirato arabo di Sicilia ( a.982).

Morto precocemente ,gli succedette il figlio Ottone III di soli tre anni ( a. 983-1002) che, una volta dichiarato maggiorenne ,proseguì il poco realistico disegno di una vera e propria restaurazione dell'impero romano-cristiano,esteso anche ai popoli dell'Europa orientale e con Roma capitale. Questo disegno trovò resistenza nelle forze locali e nelle nazioni come la Polonia e l'Ungheria che erano interessate a mantenere la loro indipendenza.

Il particolarismo delle forze locali si fece più manifesto e aggressivo sotto l'ultimo sovrano sassone, Enrico II (a.1002-1024): questi infatti,dopo una dura guerra, fu costretto a riconoscere l'indipendenza della Polonia, mentre la corona del regno d'Italia gli fu a lungo contestata da Arduino, marchese d'Ivrea, nel periodo in cui si moltiplicavano le ribellioni delle città italiane (Pavia, Bari, Roma). Gli imperatori Sassoni non fecero che seguire una prassi diffusa fin dal tempo dei Carolingi, i quali avevano sempre disposto a loro arbitrio delle sedi vescovili. conferendo le nomine ai vescovi.

Tuttavia il passo decisivo fu quello di trasmettere ai vescovi i diritti e le funzioni dei conti, dapprima solo nell'ambito della loro residenza, ma ben presto anche per i territori circonvicini. Era un modo di garantirsi contro la strapotenza dei potentati laici (duchi, conti, grandi proprietari terrieri) e di creare un ceto sociale, i cui interessi coincidessero con quelli della Corona, che mirava ad abbassare la potenza dei grandi feudatari a vantaggio del potere centrale. Gli Ottoni frequentarono spesso le Marche per i loro passaggi in direzione di Roma o del sud Italia , tramite la Via Flaminia e le consolari minori. Lasciarono molti diplomi regi e privilegi a nobili e prelati partigiani per i Sassoni.    

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