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Castello di Camerata e Castello del Cassero

informazioni

 

 

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IL CASTELLO DI CAMERATA

Del castello originario, distrutto nel 1309, non vi sono tracce che ci consentano di conoscerne l’aspetto, possiamo ritenere che le case erano costruite in legno e/o terra impastata con paglia. Dopo la sua distruzione -da parte degli iesini vittoriosi nella battaglia del 7 dicembre 1309, svoltasi nella sottostante località "Piane" - Ancona è spinta a decidere la riedificazione del castello di Camerata allo scopo di completare il suo sistema difensivo, ad Ancona e dintorni infuria però la peste e non vi è popolazione esuberante da trasferirvi. Finalmente un gruppo di famiglie di Genga avanza domanda di trasferirsi nel territorio cameratese, il Consiglio comunale di Ancona ne discute il 28 gennaio 1390 e ne accetta le condizioni (costruzione della fortificazione, delle case e di una chiesa in muratura, assegnazione di terre, esenzione trentennale dai tributi) in cambio di un formale atto di sottomissione alla città dorica. Nel 1391 con la nomina da Ancona di un "Rettore" , il sacerdote Pietro Teodori di origine albanese, il Comune di Camerata diventa una realtà giuridica. L’aspetto della cinta muraria costruita a partire dal 1391 non è quello attuale, anche se il suo andamento era sempre circolare: la cinta muraria era scandita da torri, la scarpata era massiccia e con parapetto merlato e dietro di esso correva il camminamento della ronda. Tra la seconda metà del settecento ed i primi anni dell’ottocento le case - a seguito del loro ampliamento - vengono fatte appoggiare alle mura, si distruggono i parapetti e, per rafforzarele mura stesse, si realizzano i contrafforti tuttora presenti. Il "Catasto gregoriano" del 1815 ci mostra un abitato abbastanza simile all’attuale.

 

GROTTE CASTELLANE

Ambienti sotterranei, sicuri in cui rifugiarsi in caso di scorrerie ed invasioni, esistevano certamente fino dal primo insediamento, come del resto in altri paesi vicini. L’andamento attuale delle grotte risale al secolo XVII e XVIII, gli ambienti erano utilizzati a servizio delle abitazioni soprastanti. Avevano una forma a raggera e convergevano al centro in unacisterna circolare adoperata sicuramente come neviera. Attualmente solo una piccola parte delle grotte, acquisite e recuperate dalla Amministrazione comunale sono visitabili, la maggior parte delle altre sono allagate o chiuse con detriti.  

 

IL CASTELLO DEL CASSERO

Nel 1377, allo scopo di porre fine alla lunga "cattività avignonese" e di riportare a Roma la sede del papato, al Nicolò Torriglioni, patrizio anconetano ed esperto navigatore, viene affidato il compito di portare, con la sua "galea" il Papa Gregorio XI da Avignone a Civitavecchia. Come ricompensa il Pontefice dona a Nicolò Torriglioni un feudo a poca distanza da Ancona e l’autorizzazione ad erigervi un castello, avente anche scopo di formare una cerchia di fortificazioni militari a difesa di Ancona. Il lavori di costruzione del Castello del Cassero iniziano subito, è a forma quadrata con tre torri; la più alta - a sud ovest - guarda verso Jesi, su quella a sud si apre l’accesso, la chiesa è incorporata nel castello, al cui interno vi è un cortile ed un pozzo. Dopo la seconda metà del cinquecento, quando il potere pontificio sulle Marche diventa effettivo, si abbattono le merlature e l’intero edificio viene adibito ad abitazioni, assumendo un aspetto simile all’attuale. L’appartamento ubicato al piano nobile, nel lato sud del castello, ha fatto parte - nella prima metà del XIX secolo - dei beni assegnati ad Eugenio Beauharnais ( Vicerè d’Italia e figliastro dell’Imperatore Napoleone Bonaparte) a titolo di "Appannaggio"; nel salone principale vi è un dipinto raffigurante Perseo che si appresta a tagliare la testa alla Medusa ed un medaglione con l’effige di Napoleone . Il castello - abbandonato dai suoi abitanti nel 1972 a seguito del terremoto - risulta attualmente in gran parte restaurato ed abitato. Parte dei locali ubicati a piano terreno sono di proprietà della Amministrazione comunale ed adibiti a luogo di eventi, anche il torrione sud ovest (ricostruito alla fine del 1800 su modello dell’originale) è diventato di proprietà del Comune di Camerata Picena che ha in progetto il suo restauro ed utilizzo.

 

 CONSULTARE ANCHE LA PAGINA DI PRESENTAZIONE DEL COMUNE DI CAMERATA PICENA

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