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Castello e Grotte di Morro d'Alba

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II castello di Morrò d'Alba, chiamato "Scarpa", nasce tra la fine del XIII secolo e l'inizio del XIV come costruzione fortificata capace di resistere agli attacchi esterni. Un'autorevole testimonianza del valore e del progresso qui raggiunto in campo militare, è rappresentato dal ritrovamento della più antica bombarda italiana in ferro battuto del XIV secolo ceduta dal Comune di Morrò d'Alba al Museo Nazionale d'Artiglieria di Torino nel 1862 dal quale ricevette in dono un cannone borbonico conquistato in battaglia da Vittorio Emanuele II. La fitta rete di cunicoli e androni che si dirama sotto questo centro murato, raggiunge notevoli profondità e delinea, in alcuni casi, una qualità costruttiva superiore agli edifici soprastanti per la concatenazione di stanze con volte a botte e scalinate. Il livello di grotte appena al di sotto del piano della Scarpa risale al Seicento, quando ormai le mura avevano perso il carattere difensivo del passato, ed è composto da una serie di stanze collegate tra loro ma discordi nella forma e nell'architettura. Gli ambienti presentano tipologie murarie disomogenee, coperture con solai di travi di legno alternate a grotte con ampie volte a botte cilindrica o ribassata, e la presenza di numerose nicchie e pozzi d'acqua.

Questi locali lasciano filtrare luce e aria da piccole finestre che si affacciano lungo tutto il perimetro della cerchia muraria e che vennero probabilmente aperte per garantire la ventilazione degli ambienti. Il secondo nucleo di sotterranei, quello ancor più in profondità, ha probabilmente la sua genesi all'epoca dell'edificazione dell'antico nucleo fortificato, e presenta una struttura molto più omogenea. Sono ambienti completamente autonomi che non hanno alcuna affinità con le grotte soprastanti, seguono direzioni e strutture indipendenti e si trovano generalmente sotto l'attuale piano stradale. Piccole gallerie di altezza e larghezza costante che procedono diritti e si intersecano tra loro in maniera cruciforme. Questi passaggi sotterranei, scavati nell'arenaria, sono rivestiti in laterizio, con volte a botte di mattoni posti in foglio e piccoli cornicioni creati da laterizi sporgenti. Nell'intersezione dei bràcci danno luogo a volte a vela o a crociera e a piccole cupole, mentre le estremità dei bracci che compongono i cunicoli, sono chiuse con mattoni verticali posti in foglio che creano una piccola curvatura di chiusura.

 

Per informazioni e visite guidate contattare la Pro Loco: www.promorro.it

 

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